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Storia di Abetone

Abetone

Il paese dell'Abetone nasce per via di una strada di cui due stati avevano un gran bisogno.

La Storia

Fino alla fine del Settecento, infatti, per scavalcare quei monti fitti di abeti non c'era che qualche stradaccia che si arrampicava su per il Passo di Annibale o in cima a quello della Fariola oppure dei viottolini, pochi e spersi, piu' adatti ai muli ed alle pecore che ai rari cristiani costretti a mettersi in cammino dalla Toscana per il modenese ed al contrario.

A togliere a quei viaggi il carattere di avventura dal finale incerto, ci pensarono in quattro: Pietro Leopoldo di Asburgo-Lorena, non Granduca di Toscana, Francesco III Duca di Modena e due architetti di grido: Leonardo Ximenes per i lavori nella parte toscana e Pietro Giardini per la parte modenese. Nonostante i mezzi di allora e la difficolta' dell'impresa, nel giro di soli dodici anni dall'inizio dei lavori e precisamente nel 1778 fu festeggiata la nascita di quella che oggi si chiama la "S.S. n. 12 dell'Abetone e del Brennero".

Allargata la mulattiera preesistente tra Pistoia e S. Marcello, inventato di sana pianta tutto il tratto di Il al confine modenese, costruiti due ponti grandiosi sulla Lima e sul Sestaione, centinaia e centinaia di uomini cambiarono la faccia al vecchio Passo di Serra Bassa spaccando in due con un grosso nastro di sassi e polvere che proprio all'apice di quella sella tra Monte Maiori e Monte Gomito, cominciava la sua discesa gia' verso Pieve Pelago. E anche il nome fu cambiato, colpa di un abete la cui ceppaia era talmente larga che "sei persone messe tutt'intorno con le braccia tese non riuscivano a cingerla tutta"; da qui viene "Abetone".

A questo punto il piu' era fatto: i mercanti del Granducato avevano ottenuto un nuovo sbocco per i loro traffici e Francesco di Modena si era assicurato un comodo collegamento militare tra la Toscana e la sua Germania.

Ora andava fatto il meglio; anzi l'indispensabile: i cosiddetti servizi che, nel linguaggio del Repetti, erano costituiti da "comode fabbriche per alberghi e per le poste dei cavalli", nonche', come si legge nella relazione generale dello Ximenes, dall'osteria e dalla dogana che avrebbero dovuto sorgere "in un punto opportuno di questo bosco Boscolungo".

E di li', infatti, a poco meno di un chilometro dal passo, fu costruito il primo nucleo del futuro paese, perfezionato con la Chiesa nel 1782 e spaccato in due fin dalla sua nascita per via del confine di stato che lo attraversava. Boscolungo e Serra Bassa rimasero due parti distinte anche dopo l'Unita' d'Italia, quando il confine divenne tra Comuni, Fiumalbo e Cutigliano, per tornare infine a confondersi del 1936, anno in cui l'Abetone si costitui' in Comune lui stesso".

Brano tratto, per gentile concessione, dal libro di Pasquinucci e Zanni "Abetone, storia cucina bugie"

Ultima modifica: venerdì, 09 giugno 2023

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